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incesto

Mamma Adriana


di boschettomagico
28.02.2016    |    37.348    |    8 9.9
"Un giorno però come mi sono appostata ho constatato che la tapparella era troppo bassa e praticamente non riuscivo vedere nulla, avrei potuto rinunciare per..."
Mi chiamo Adriana, ho 57 anni e sono separata da venti ; da quando mio marito arrivando a casa all'ora di cena di un venerdi sera mi ha confessato che era pazzamente innamorato di un'altra e che purtroppo voleva chiedere la nostra separazione.
Nessuna possibilità di discutere il perchè di quella sua assurda decisione, da buon impresario quale era le sue decisioni erano uniche ed irrevocabili.
Aveva già tutto pronto...quindi la cosa era premeditata da tempo anche se io non avevo mai avuto sentore di quella sua relazione in atto.
A me rimaneva l'alloggio e un ottimo assegno mensile che poteva garantire un buon benessere economico sia per me che per mio figlio Massimo, che a quei tempi aveva tredici anni.
Ora vent'anni dopo...sono distesa sul letto della mia camera, ascolto la pioggia che violenta batte sui tetti e fa da perfetta cornice alla mia malinconia in quanto sto piangendo...
Piango perchè domani mio figlio si sposa...ma le mie non sono lacrime di gioia ma di angoscia in quanto perdo mio figlio che è stato il mio amante per quindici anni.
Alterno momenti di pianto continuo ad altri di riflessioni sul fatto che la cosa non poteva durare in eterno, e in questi momenti di riflessione rivivo pian piano tutti gli avvenimenti che avevano portato me e Massimo al nostro rapporto incestuoso.

Paragrafo 1 - La scoperta
Ero separata ormai da quattro anni e pian piano stavo superando tutte le difficoltà inerenti la decisione di mio marito di abbandonarmi, anche se al momento conducevo solo una vita tutta casa e figlio.
Era un pomeriggio di fine marzo, mio figlio era a scuola, frequentava l'ultimo anno all'istituto geometri, ed io stavo separando dal cestone della roba sporca i capi colorati da quelli bianchi per fare una lavatrice.
All'improvviso trovo in mezzo a una camicetta un mio paio di mutandine tutte appallottolate, le distendo con curiosità e mi accorgo che sono tutte umide, anzi in prossimità del cavallo sono bagnatissime...col dito strofino quella massa umida e rimango di sasso... non ci sono dubbi quello è sperma!!!
Rimango allibita e penso immediatamente a quando mio figlio ogni pomeriggio tornato da scuola entra furtivo in bagno e poi sparisce nella sua camera dicendomi.. "vado studiare".... e non accetto quella strana realtà che si sta delineando.
Vado in camera di Massimo e alzo leggermente la tapparella in modo che sembri chiusa ma mi dia la possibilità di sbirciare dentro, poi vado alla finestra esterna che da su un balcone che mio marito aveva fatto verandare per darmi la possibilità di avere una specie di serra dove potevo coltivare la mia passione per il giardinaggio.
Dopo due o tre regolazioni riesco a tenere la tapparella apparentemente chiusa ma aver la possibilità di vedere l'interno della sua camera.
Alle 17,15 lui arriva, mi saluta distrattamente e dopo aver fatto un salto in bagno si dirige alla sua camera girando il cartello attaccato alla sua porta che riproduce il segnale stradale del divieto di accesso in quanto non voglio che in casa si usino chiavi.
Corro subito in veranda e mi apposto dietro la tapparella, la visione non è nitidissima ma riesco a scorgere bene tutto l'interno della sua camera.
Massimo si sdraia sul letto e si abbassa i calzoni, poi con la mano sinistra si porta un mio paio di mutandine usate e comincia ad annusarle mentre con la destra comincia ad accarezzarsi l'uccello.
Il suo cazzo pian piano prende consistenza e sempre annusando le mutandine comincia a menarselo, dapprima con lentezza poi con sempre crescente vigoria, fino a che comincia a leccare le mie mutandine e poi pian piano si inarca e portandosele sull'uccello comincia a riempirle di schizzi imperiosi.
La mia prima reazione è quella di volare nella sua camera, dargli due ceffoni e urlargli " Vergognati"; ma invece rimango lì inebetita e incapace di dare una minima spiegazione a quanto visto.
Torno in cucina e lo sento uscire dalla camera, andare in bagno e dopo aver tirato l'acqua entrare in cucina dicendomi "studio ancora un po' fino all'ora di cena "...per poi tornare nella sua camera.
Vado in bagno e cerco le mie mutandine, sono nascoste in un angolo del cestone dietro a dei miei collant, le prendo e le apro, son piene di sborra ancora calda...le tengo in mano sempre più allibita ma sento che quel caldo contatto mi da anche un certo senso di emozione.
Il giorno dopo ho posizionato di nuovo la tapparella, e aspetto il suo rientro...la scena si ripete quasi come se fosse un replay...ma stavolta quando vedo Massimo che lecca le mutandine e se le porta sull'uccello sento un impulso irrefrenabile che mi fanno portare la mano sotto la mia gonna intrufolarsi sotto le mie mutandine e toccarmi.
La mia figa è bagnata e le dita scivolano senza nessun attrito, provo un piacere che da anni non provavo...il mio rapporto col sesso era ormai molto velato e dalla separazione con mio marito mi limitavo solo a qualche ditalino per nulla appagante, ma ora il piacere è alto e mentre vedo mio figlio gemere di piacere e riempire di nuovo le mie mutandine esplodo quasi in simultanea ai suoi schizzi e provo un orgasmo che mi fa tremare tutta di piacere.
Da quel pomeriggio la mia presenza in veranda è diventata così abitudinaria, e mi masturbo tutti i giorni a pochi passi da mio figlio che inconsapevole si sega a pochi metri da me.
Sembro quelle ragazzine sedicenni che scoprono per la prima volta i piaceri del sesso e si masturbano con regolarità, aspettando l'arrivo di mio figlio per liberare i miei desideri di darmi piacere.
Un giorno però come mi sono appostata ho constatato che la tapparella era troppo bassa e praticamente non riuscivo vedere nulla, avrei potuto rinunciare per una volta ma la mia sete di sesso era troppa, sentivo che non potevo rinunciare a toccarmi e allora sono andata alla porta della camera e mi sono accucciata sbirciando dal buco della serratura...la visione non era perfetta in quanto riuscivo a vedere solo o il viso di mio figlio che sniffava i miei odori o la sua mano che se lo menava.
La cosa era lo stesso molto eccitante per me...anzi essendo diversa dalle altre volte mi eccitava in un modo diverso, ero accucciata con la mano che smanettava la figa fradicia di umori di piacere, ero vicina all'orgasmo, ora volevo concentrarmi sugli schizzi di mio figlio per godere in simultanea con lui.
Ho appoggiato la fronte sulla porta per ancorarmi prima dell'orgasmo quando però ho toccato la maniglia e così la porta si è improvvisamente aperta.
Ho avuto appena il tempo di rimettermi i piedi e mi sono trovata sulla porta mentre mio figlio è scattato a sedersi sul letto e arrossendo come un peperone maturo ha cominciato a balbettare frasi sconnesse
-Mamma non è come pensi, credimi...io stavo solo...
Non sapeva più cosa dire con le mie mutande in mano e l'uccello che non era riuscito a nascondere con l'altra mano tanto era duro...
Allora ha cominciato a singhiozzare e come preso da una crisi di nervi ha cominciato a scusarsi
-Perdonami mamma...lo so sono un figlio scellerato, lo so scusami...sono un meschino...che figura di merda che ho fatto...
Mi sono seduta al suo fianco e l'ho abbracciato, non potevo vederlo in quello stato confusionale e gli ho sussurrato nell'orecchio
- Massimo sei in una età in cui i tuoi ormoni ribollono, calmati calmati dai...
Lui continuava a singhiozzare...
-Mamma quanto ho fatto è vergognoso, ti chiedo scusa, non lo farò più non mi toccherò più e così dicendo ha cominciato a schiaffeggiarsi con forza il cazzo...
Io l'ho fermato bloccandogli la mano che stava schiaffeggiando l'uccello, ma facendo così ho sfiorato il suo cazzo e ho sentito un brivido che percorreva tutto il mio corpo, l'ho riabbracciato e con dolcezza ho continuato a dirgli
-Su ora calmati, non è successo nulla di irreparabile calmati solo, non posso vederti così
Ha appoggiato il viso sulla mia spalla e pian piano ha rallentato i suoi singhiozzi, abbracciandolo il mio gomito sfiorava il suo cazzo e lo sentivo che continuava a pulsarmi contro, non so perchè l'ho fatto ma con la mano gliel'ho accarezzato, è stata solo una carezza amorevole, ma è bastata quella carezza per provocargli un improvviso orgasmo.
La mia mano è stata subito invasa di sperma caldo, che fuoriusciva lenta come lava e non con i soliti schizzi che ero abituata a vedere, Massimo ha cercato di ricominciare a piangere ma io ripetevo con dolcezza
-Sssst taci, calmati... non è nulla...vai lavarti che non è nulla.
Abbiamo cenato in assoluto silenzio, e quell'ambiente gelido ha pervaso la casa per tutti i giorni a seguire.
Come tornava a casa Massimo si chiudeva in camera e usciva solo per cenare per poi andare a dormire; io andavo alla tapparella per vedere se stava superando quel momento critico ma lui rimaneva sempre sdraiato sul letto o a studiare o a guardare il soffitto.
Dovevo rompere io il ghiaccio, non si poteva continuare così e quella sera a tavola gli dissi
- Stasera c'è Giochi senza frontiere in TV che ti piace tanto lo guardiamo insieme?
Ci siamo seduti sul divano e ogni tanto cercavo di farlo parlare
-Massimo non devi sentirti colpevole, dimentica quell'episodio e torna alla normalità.
-Mamma io ti ho mancato di rispetto, non dovevo fare quello che ho fatto..
-L'hai fatto perchè la cosa ti dava piacere, te l'ho già detto alla tua età gli ormoni impazziscono e ti fanno fare gesti strani, torna alla tua normalità di ragazzo di diciassette anni.
-No mamma io non mi toccherò mai più, devo autopunirmi!
L'ho abbracciato con dolcezza
-Stupidone un giorno riderai di queste tue parole...
Lui ha appoggiato il capo sulla mia spalla e mi ha abbracciata, sentivo il suo respiro lento e capivo che ora si stava rilassando, ma mentre eravamo in quella posizione il suo pigiama si stava gonfiando....il suo uccello stava andando prepotentemente in erezione.
Massimo mi ha guardata arrossendo e io ridendo gli ho detto
-Vai in bagno o in camera tua...liberati
-No mamma te l'ho detto, non mi toccherò mai più...
Come mi era già successo l'altra volta la mia mano è stata attirata dal suo uccello come una calamita, ho preso il suo cazzo in mano e ho cominciato ad accarezzarglielo piano piano, non era una sega erano solo innocenti carezze, Massimo non ha detto nulla ma ha inclinato la testa sul cuscino e ha cominciato a sospirare con lento piacere, io invece sentivo il suo cazzo che pulsava e provavo un senso di piacere interiore...insomma mi piaceva tenerglielo in mano...
Ad un certo punto il respiro di Massimo è salito di intensità e guardandomi negli occhi mi ha detto
-Mamma sto per venire sporcherò tutto il divano...
Io ho sorriso, sentivo il cazzo che si gonfiava a dismisura e stava per esplodere, mi piaceva sentire il godimento di Massimo, e senza rendermene conto mi sono inginocchiata davanti a lui e gliel'ho preso in bocca.
Il tempo di dargli due, tre succhiate e ho sentito Massimo mugugnare
-Mamma è una cosa fantastica, è una cosa bellissima...e così sospirando ha cominciato a venire tra mugolii di piacere estremo.
Sentire quella sborra bollente inondarmi la gola mi dava un piacere libidinoso, ho ingoiato tutto con ingordigia, assaporando con estrema goduria il gusto acre e dolciastro del suo sperma.
Massimo è rimasto immobile sul divano sospirando in continuazione
-Che bello, che bello, che sensazione meravigliosa grazie mamma.
Io tacevo ancora inginocchiata davanti a lui, sentivo le ultime gocce fuoriuscire e le succhiavo come se stessi bevendo un rosolio.
Da quella sera Massimo ha sempre visto la TV con me, con estrema discrezione quando aveva voglia si avvicinava a me e mi metteva il capo sulla spalla, era un tacito accordo...io capivo che aveva voglia, dopo due carezze il suo cazzo si gonfiava come un pallone e allora gli regalavo un pompino liberatorio che lo mandava in estasi...

Paragrafo 2 - Massimo diventa maggiorenne...
Eravamo in primavera, l'esame di stato si stava avvicinando, Massimo compiva 18 anni quella sera stessa.
Avevo preparato una cenetta in casa, piatti prelibati, torta Saint Honorè e spumante per festeggiare la maggiore età di mio figlio.
Dopo il brindisi avevo dato il regalo a Massimo, il cellulare che desiderava tanto e che l'aveva reso molto felice.
Mi ha abbracciata e poi con un coraggio che gli era dato solo dallo spumante che aveva bevuto in abbondanza mi ha detto
-Mamma stasera me lo succhi un po'?
Mi sono messa ridere, l'ho preso per mano e l'ho accompagnato nella mia camera, l'ho fatto stendere sul mio letto e gli ho detto
-Spogliati...
Lui ha obbedito e pian piano si stava denudando mentre io davanti al letto mi spogliavo in contemporanea; per ogni capo che toglievo Massimo si accendeva negli occhi e mi guardava con una cupidigia che mi piaceva un sacco.
Ora ero nuda davanti a lui, era la prima volta che Massimo mi vedeva nuda, deglutendo fissava in modo morboso il mio corpo e mi diceva
-Mamma me lo vuoi succhiare nuda?...
-No tesoro, stasera hai festeggiato i tuoi 18 anni sei diventato maggiorenne...ebbene stasera devi diventare uomo....
Sono salita sul letto e ho cominciato a solleticargli il cazzo fregandogli la mia figa molto pelosa sulla cappella, il cazzo di Massimo è subito diventato turgido, non diceva nulla, aveva capito cosa stavo per dargli, cosa intendevo sul fatto che doveva diventare uomo...
- Mamma non so se sarò capace farlo...
-Tesoro tu non devi fare nulla faccio tutto io...
Il suo cazzo era dritto come un totem, pulsava con tutto l'ardore e con tutta la carica dei suoi 18 anni e io lo desideravo, sentivo che la mia figa era fradicia e desiderava solo farsi infilare da quell'uccello; erano quasi cinque anni che non scopavo, avevo rifiutato la corte di due uomini del palazzo ma erano tre mesi che prendevo la pillola perchè sapevo che questa cosa doveva succedere...
Mi sono accucciata su di lui e ho cominciato pian piano a fargli entrare l'uccello dentro, ero talmente fradicia che il cazzo praticamente scivolava come nel burro, Massimo sospirava, si vedeva che era teso come una corda di violino ma quando però è entrato dentro di me ha cominciato a parlare
-Mamma sento un calore fantastico...è bellissimo sento un tepore che mi entra nell'uccello e invade tutto il mio corpo, è una sensazione paradisiaca...
-Si tesoro goditi questa tua prima volta... goditi questa scopata con la tua mamma, sono la tua prima donna e ne sono orgogliosa...
Sentivo pure io il piacere invadere tutto il mio corpo, non ricordavo quasi nemmeno più cosa volesse dire sentire la figa piena di cazzo, un cazzo duro come il marmo, un cazzo turgido al massimo, un cazzo che era quello di mio figlio.
A volte sentivo che Massimo si inarcava e che spingeva di sua volontà in quanto stava preparandosi a venire ma io frenavo, gli chiudevo le cosce quasi per immobilizzarlo e lo riportavo sul binario della regolarità perchè volevo che quell'orgasmo fosse simultaneo per entrambi, doveva essere una scopata che lui doveva ricordare per tutta la vita.
Ora i brividi di piacere stavano invadendo il mio corpo, sentivo scariche elettriche percorrere tutta la mia spina dorsale, ero vicina a godere, mi sono messa sulle caviglie e ho cominciato a pompare mio figlio che era in mia completa balia.
Sbuffavo per la fatica e per il godimento come una locomotiva a vapore mentre mio figlio sospirava di piacere...ormai stavo godendo, un godimento indescrivibile, forse era il più bell'orgasmo della mia vita, scopavo mio figlio con una carica inimmaginabile per me e un urlo liberatorio mi ha portata a un irrefrenabile piacere.
Massimo era teso, tutto inarcato pronto a sborrare, lo sentivo supplicarmi di non smettere ma io con la carica erotica che avevo ero in grado di spingere ancora per altri innumerevoli minuti...e lui ha cominciato così a godere....sentivo la sua sborra bollente entrarmi nelle viscere e invadere tutta la mia figa assetata di sesso...quei getti violenti e roventi mi martellavano senza pietà, sentivo il mio piacere non placarsi e continuavo a pompare mio figlio incurante della fatica.
Il cazzo di Massimo cominciava leggermente a perdere turgidità ma io sentivo che ero vicina a un secondo orgasmo, sapevo che dovevo sbrigarmi e ormai ero come una macchinetta a molle che si stava scaricando ma voleva arrivare al traguardo...e al traguardo sono riuscita ad arrivare...un secondo godimento fantastico che mi ha fatta tremare di piacere mettendomi dei brividi di completo appagamento.
Mi sono abbassata su mio figlio e ho cominciato a baciarlo in modo osceno, lui ha risposto immediatamente....erano baci sensuali, carichi di libidine, non certo teneri come quelli di una madre e un figlio.
Stavamo tornando alla normalità, il respiro di entrambi era diventato meno affannoso, l'ho guardato negli occhi e gli ho detto
-Massimo adesso sei un uomo....
Lui mi ha guardata con uno sguardo pieno di gioia e mi ha detto
-Grazie mamma... da stasera voglio dormire con te...e voglio farlo tutte le sere, vederti godere è stata una cosa troppo bella, il tuo sguardo era quanto di più bello si possa ammirare.
Da quel giorno Massimo ha dormito con me...nel posto dove suo padre aveva dormito per vent'anni.

Paragrafo 3 - Un bel regalo per il diciannovesimo compleanno
Massimo è diventato geometra, suo padre voleva inserirlo nella sua impresa ma avrebbe dovuto lasciare la città e ha rifiutato riempiendomi di orgoglio.
Grazie alle influenze di suo padre ha trovato però un buon lavoro e da quattro mesi sta portandosi a casa un buon stipendio.
Una sera abbiamo festeggiato il suo diciannovesimo compleanno, mentre facevamo il brindisi di auguri Massimo mi ha detto
-Mamma ti ricordi un anno fa...?
Io ho sorriso e ho risposto
-Come potrei dimenticarlo tesoro mio... e gli ho dato due pacchetti...
Lui ha aperto il primo,c'era un tablet che desiderava da tempo e che voleva comprarsi con il prossimo stipendio, poi il secondo dove ha trovato un botticino di gel lubrificante...Mi ha guardata in modo innocente
-Cos'è mamma non capisco
-Lo scorso anno ti ho preso la tua verginità, stasera voglio dartene una mia, voglio che me lo metti dietro Massimo, lì sono ancora vergine, nemmeno tuo padre ha avuto quel piacere...
Massimo mi ha guardata incredulo
-Ma dai mamma...non scherzare tu mica mi devi nulla...
-Vorresti dire che non ti farebbe piacere?
-Non voglio dire questo, ma se mi hai preso la verginità, io sono stato felice di dartela, ripeto che non mi devi nulla.
L'ho preso per mano e l'ho portato in camera da letto, sembrava di tornare indietro di un anno...lui mi ha seguita con lo stesso passo di chi si fida ed è contento di lasciarsi guidare e con lo stesso sguardo pieno di curiosità.
Mi sono spogliata e mi sono messa sul letto a pecorina con il culo in evidenza e guardandolo gli ho detto
-Lo vuoi? E' tuo...te l'ho detto... lo scorso anno mi sono presa qualcosa di intimamente tuo ora voglio che tu prenda qualcosa di intimamente mio.
Si è spogliato e mi ha detto
-Cosa devo fare... il solito timidone che ha sempre paura di fare brutte figure...
Gli ho detto ridendo
-Prima spogliati mica lo puoi fare vestito... e ridendo abbiamo stemperato la tensione e i suoi timori
Una volta nudo gli ho detto
-Ungiti bene l'uccello e mettimene in abbondanza nel buco...e poi alterna dolcezza e decisione.
Massimo si è messo il gel sul cazzo che intanto si era inturgidito e poi ha cominciato a spalmarmelo nel sedere, io lo guidavo
-Su tesoro col medio entra piano e ungilo...non essere così teso, è un culo vergine ma non è di porcellana...Io solo nel sentire il suo dito che si infilava delicatamente nel buco cominciavo ad avere dei momenti di piacere.
Quando sentivo che tutto era oliato e il dito scivolava senza dolore gli ho detto
-Su ora tocca a te...ricorda dolcezza e decisione...
Massimo ha puntato il suo cazzo sul mio buco e ha cominciato a spingere; sentivo dei momenti di dolore improvvisi ma poi riuscivo a rilassarmi e gli dicevo
-Ora spingi un po...su tesoro prenditi la mia verginità anale
Intuivo che Massimo era piuttosto emozionato, continuava a chiedermi...
-Mamma ti faccio male???
Ma io invece ero decisa e continuavo a dirgli la solita frase
-No, sii dolce e deciso, quando senti che mi rilasso spingi un pò e guadagnati sempre qualche centimetro
E così è stato, ormai io sentivo più piacere che fastidio e Massimo cominciava ad apprezzare la cosa dicendomi
-Mamma quanto è stretto questo buco è una sensazione bellissima, sento che mi stringi la cappella e mi dai delle emozioni di piacere nuove...mi piace
Io ormai stavo godendo, con una mano me la stavo sgrillettando per cercare che il piacere che mi davo facesse un po' da anestetico verso i momenti in cui sentivo degli spasmi di dolore...
Quando il mio ditalino mi stava portando all'orgasmo ho cominciato ad incitare Massimo
-Dai ora sii deciso spingi forte e non fermarti...
Ho sentito una fitta improvvisa, ho emesso un leggero grido di dolore, Massimo si è bloccato ma io invece gli ho detto
-Vai vai non fermarti ormai mi hai rotto il culo e devi godertelo.
Massimo ha cominciato a pomparmi con estrema decisione, in certi momenti con quasi violenza ma io ormai provavo più piacere che dolore, il mio sfintere si era adattato al suo cazzo duro e cominciava a provare piacere dal suo andirivieni imperioso e con la mano continuavo a smanettarmela in quanto sentivo che concentrandomi su quello pensavo meno ai momenti di dolore che comunque erano sempre più rari.
Massimo era al massimo del godimento continuava a urlare
-Che bel buco stretto mamma, mi piace un casino, è un piacere nuovo sei stata fantastica a inventarti questo...sento che tra un po' sborro però
-Fai quello che vuoi, ma non smettere adesso che sento anch'io un piacere nuovo, Massimo sto godendo col culo... spingi tesoro spingi deciso fino in fondo...non capivo più dove stavo godendo...la figa era fradicia e la mia mano destra la stava praticamente violentando, e il culo si era come elettrizzato e godeva sotto le spinte decise e forsennate di mio figlio.
Quando ho sentito la sborra di Massimo entrarmi nelle viscere ho provato una sensazione nuova, il suo cazzo ha cominciato a scivolarmi dentro e dopo cinque e sei colpi decisi di lui che stava liberando gli ultimi getti ho goduto col culo.
Massimo si è fermato madido di sudore e stremato per la sua cavalcata, io sinceramente avrei voluto che continuasse perchè non mi sentivo completamente appagata e sentivo che avrei voluto continuare a godere all'infinito ma ho taciuto per non ferirlo in quanto sapevo che si sarebbe fatto un senso di colpa.
La mia delusione momentanea è stata però presto dimenticata perchè dopo che Massimo ha tolto il cazzo e io mi stavo per sdraiare sul letto lui mi ha detto
-No mamma stai ancora così...
Ha cominciato leccarmi il buco del culo incurante delle gocce del suo sperma che fuoriuscivano mugugnando
-E' stato troppo bello, è stato troppo bello sono innamorato del tuo culo mamma adoro leccarlo per li piacere che mi ha dato.
Nel sentire la sua lingua mi sono arrapata di nuovo...avevo un figlio che pian piano stava diventando un amante perfetto, mi sono girata e gli ho preso l'uccello gocciolante in bocca, l'ho sbocchinato con una libidine smisurata, il suo cazzo ha ripreso così subito vigore e quando ho sentito che era turgido al punto giusto ho spalancato le cosce e gli ho detto
-Adesso chiavami...fottimi...fammi sentire quanto sei bravo a far godere la tua mamma...
Massimo non mi aveva mai vista così scatenata, nel vedermi così porca e disinibita mi ha allargato ancora di più le gambe e senza il minimo ritegno ha cominciato a scoparmi con una violenza che non avevo mai visto in lui.
Mi ha sbattuta per una mezz'ora, non so quante volte sono venuta, e quando lui è venuto mi guardava e mi urlava
-Prendi tutta la mia sborra, prendila tutta brutta porca...come mi ha detto quella parola si è improvvisamente bloccato e arrossendo mi ha detto
-Scusa mamma ma non ragionavo più
-Non scusarti tesoro mio, io voglio essere la tua porca ... nel sesso non ci sono limiti.
Fino allora noi avevamo fatto solo l'amore, quella sera abbiamo invece scopato valicando la frontiera dell'estremo piacere e liberando i nostri più reconditi desideri...tra queste lenzuola noi saremo amanti sfrenati e non madre e figlio.
Poi nella vita normale tornerà il nostro reciproco rispetto ma qui noi due dovremo solo godere come meglio ci piace.

Paragrafo 4 - Il risveglio da un sogno: la realtà
E ora sono qui a commiserarmi... per anni io e Massimo siamo stati amanti perfetti fino a che suo padre una sera ha telefonato e ci ha invitati all'inaugurazione di uno stabilimento che aveva aperto nelle Filippine; io ho declinato l'invito ma Massimo è andato e da quando è tornato tutto è cambiato.
Laggiù si è innamorato di una ragazza di nome Catarina...io pensavo a una sbandata momentanea ma col tempo capivo che la cosa era seria, io e lui abbiamo scopato sempre meno e con sempre meno appagamento da parte di entrambi.
Capivo che avevo perso mio figlio...ha fatto le carte per farla venire in Italia, e a tempo di record Catarina è venuta qui e domani si sposa con lui.

E' il giorno della cerimonia...un matrimonio solo civile in municipio e con presenti pochi intimi, nemmeno suo padre è venuto...perchè oberato dai suoi continui impegni di lavoro in quanto pensa solo a fare soldi.
Catarina con me è piuttosto dolce ma io la guardo con diffidenza e non so nascondere l'antipatia che provo per lei.
Siamo al ristorante, un pranzo piuttosto formale, alle 11 di stasera partiranno per le Filippine per andare a conoscere i suoi che non sono venuti in Italia.
Sono al balcone del bar del ristorante che fumo amaramente una sigaretta...quando Catarina mi viene vicina e mi dice
-Mamma tu mi odi vero?
Sono più incazzata perchè ha avuto il coraggio di chiamarmi mamma che non per tutto il resto, ma le dico
-Ma no è una tua impressione...sai quando un figlio dopo 33 anni se ne esce improvvisamente dalla tua vita crea qualche tristezza interiore ai genitori.
Catarina mi guarda dritta negli occhi e mi dice
-Mamma io so tutto di te, e non pensare che mi sia scandalizzata, da noi il sesso non è tabù come da voi, io non voglio portare via tuo figlio dal tuo letto ma almeno lascia che mi ci infili anch'io...
Rimango allibita, quello stupido le ha raccontato tutto, è diventato scemo di colpo vuole far scoppiare uno scandalo...e poi il suo discorso non l'ho capito...non vuole portarlo via dal mio letto ma si vuole infilare anche lei...qui stiamo impazzendo tutti...
Anche Massimo viene sul balcone e dai nostri sguardi capisce che Catarina me l'ha detto, mi guarda e dice
-Pago il conto e ti portiamo a casa...
Siamo in auto io e loro due, stiamo andando a casa mia...non so come rompere il ghiaccio qualcuno deve farlo ma chi?...
Non sopporto quel silenzio forzato e allora mi butto...
-Come hai potuto raccontargli di noi due...tu sei impazzito
-Mamma tra me e lei non ci sono segreti, Catarina mi ha raccontato certe cose di lei e io le ho raccontato certe cose mie...
-Certe cose...e tu ritieni un incesto una certa cosa...da raccontare a chichessia?
-Gliel'ho raccontato perchè anche lei ha avuto una esperienza simile in famiglia...
Mi sono girata verso Catarina incredula, l'ho guardata negli occhi e gli ho detto
-Tu sei stata a letto con tuo padre?
Lei mi ha guardata con uno sguardo sereno, dei tre era sicuramente la meno tesa
-No mamma io sono stata a letto con mia madre...te l'ho già detto...da noi il sesso non è tabù come da voi...
Sono rimasta allibita, il silenzio è ripiombato di nuovo sull'auto, intanto però eravamo arrivati a casa.
Come siamo entrati Catarina mi ha guardata fissa negli occhi e mi ha detto
-Massimo mi ha detto che un giorno tu gli hai detto che a letto dovevate essere amanti e non madre e figlio, ebbene io approvo in pieno, io intendo il sesso come divertimento puro per cui te lo ripeto io non voglio togliere Massimo dal tuo letto ma voglio entrare anch'io nel vostro letto e giocare con voi...
Ho guardato Massimo ma come ho incrociato i suoi occhi lui ha abbassato lo sguardo, allora guardando lei gli ho urlato
-Voi siete due pazzi se pensate che...
Catarina intanto si stava spogliando...mi guardava negli occhi e si spogliava, in pochi minuti era nuda davanti a me, mi è venuta vicina e mi ha detto
-Mamma o si gioca in tre o rimani a giocare da sola...
Stavo per esplodere una lunga serie di improperi quando lei mi ha baciata improvvisamente; istintivamente la stavo per scacciare quando ho incrociato lo sguardo di Massimo, in lui ho rivisto l'impaccio di quella volta che l'avevo sorpreso con le mie mutande; in lui ho visto la segreta speranza che io accettassi la proposta pazzesca di sua moglie; in lui ho visto che se tutto saltava mai si sarebbe risaldato il nostro rapporto.
Catarina mi stava baciando e cercava di spogliarmi...io all'inizio ero rigida e cercavo di oppormi ma poi come un automa mi sono lasciata spogliare...
Massimo mi ha presa per mano e mi ha portata in camera...questa volta era lui a portarmi nell'alcova dell'amore...
Ero come drogata, non mi rendevo conto di cosa stavo accettando...ero nuda sul letto con Catarina di fianco mentre mio figlio si stava spogliando, continuava a guardarmi nuda sul letto e una volta nudo ho visto che era eccitatissimo...Tornavo a vedere il suo cazzo duro...un cazzo che pensavo che non avrei mai più rivisto...Catarina continuava a cercare la mia lingua e stavolta ho accettato il suo bacio e ho cercato di ricambiarlo...
Continuavo a chiedere dentro di me..."Cosa faccio?"... e non sapevo darmi una risposta...quando ho sentito il cazzo di Massimo che cercava di infilarsi dentro di me...
Di colpo ho passato in un flash tutte le scopate che ci eravamo fatte, tutte le godute che mi aveva fatto fare e mi rendevo conto che non potevo rinunciare ai godimenti che lui sapeva darmi.
Mi sono lasciata mettere alla pecorina e come ho sentito il suo cazzo che entrava in me avevo capito che ormai non potevo più tirarmi indietro e ho cominciato a godermi l'uccello di mio figlio come un tempo.
Catarina però si è sdraiata sul cuscino davanti a me e mi ha messo la sua figa in faccia, tutta rasata, e con due piccole labbra umide
-Mamma leccamela che poi ti rendo la cortesia...
A 55 anni mi trovavo per prima volta una figa in faccia, cercavo di rinsavire in me ma il cazzo di Massimo cominciava a farmi godere e non ero certamente nelle condizioni per riflettere con serenità.
La mia lingua è scivolata su quella fighetta rasata e Catarina mi ha detto
-Brava mamma, vedrai che non te ne pentirai.
Sento il cazzo di Massimo che mi sta dando il primo orgasmo e ora senza ritegno comincio a slinguazzare la figa di mia nuora che comincia a gemere
-Non ci credo che non hai mai leccato una donna, hai una lingua morbidissima...
Ora sto godendo e mentre ansimo di piacere sento la figa di Catarina che esplode, la mia lingua e invasa dai suoi umori, un sapore nuovo, inedito completamente diverso dal gusto della sborra di Massimo ma bevo tutto senza pensarci perchè sento il secondo orgasmo che mi squassa e sento la sborra di Massimo che invade la mia passera fradicia.
Ansimiamo tutti e tre per parecchi minuti poi Catarina si sposta e mi mette al suo posto e si mette lei ora alla pecorina, guarda Massimo e gli dice
-Sei in grado ora di far godere me?
Lui se lo sta menando e mentre il suo uccello riprende vigore le dice
-Che credi mica sono un vecchio imbecille...
Catarina alza il culo in alto e gli offre la sua figa e intanto si tuffa nella mia pelosona fradicia di umori e della sborra di massimo che cola e mi dice
-Mamma voglio inebriarmi dei vostri sapori.
Sono li stesa sul cuscino che mi godo la leccata di mia nuora, accidenti se sta piccola maiala sa leccare la passera...
Mentre mi gusto la sua lingua guardo Massimo che la sta prendendo con foga e passione, ma scopro che non sono gelosa...sono contenta nel vedere le sue smorfie di piacere e il godimento che sta regalando a sua moglie.
Sento che i due giovani stanno godendo in simultanea e arrapata da quello spettacolo mi lascio andare e vengo in bocca a Catarina.
Siamo esausti sul letto, l'odore di sesso ha invaso la mia camera, ma è un odore che mi piace.
Andiamo lavarci in bagno a turno e mentre sono solo in camera con Massimo, lui mi guarda e mi dice
-Grazie mamma.
Li ho portati all'aeroporto, li sto salutando, Massimo mi bacia, Catarina anche ma mi sussurra
-Mamma scegli un giorno della settimana e quello sarà sempre il giorno dei nostri giochi a tre...
Credevo di aver perso un figlio amante...ho invece trovato anche una nuora per amante.











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